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Stufe e camini: nuove regolamentazioni

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Per abbattere ulteriormente le emissioni per il miglioramento della qualità dell’aria, il Ministero dell’ambiente e le Regioni del bacino padano, hanno sottoscritto un accordo che prevede una serie di limitazioni sia per l’utilizzo che per l’installazione di impianti di calore a biomassa come stufe e camini.

Gli apparecchi a biomassa legnosa (legna, pellet, cippato) di potenza superiore a 5 kW, rientrano tra gli impianti termici a cui viene applicata la normativa regionale. Devono essere sottoposti a regolare manutenzione e devono essere muniti del libretto di impianto.

Classificazioni degli apparecchi

Con il decreto 186 del 2017, si ufficializzano le caratteristiche degli apparecchi per il riscaldamento a biomassa con relativa classificazione in stelle. Vanno da 1 a 5: maggiore è il numero di stelle, minori sono le emissioni inquinanti e più alto è il rendimento dei generatori di calore (le classi sono valutate dall’Organismo Notificato e dal costruttore).

Dal 1 Gennaio 2020 è vietato:

  • utilizzare generatori a biomassa con classificazione inferiore alle 3 stelle;
  • installare generatori a biomassa con classificazione inferiore alle 4 stelle.
Installazione e manutenzione

Le nuove installazioni devono essere sottoposte ad una verifica di corretto funzionamento ed essere muniti di dichiarazione di conformità, compreso il sistema di evacuazione dei prodotti della combustione, da soggetti abilitati.

La tempistiche per la manutenzione dei generatori di calore sono:

  • ogni 2 anni con potenza termica nominale inferiore a 15kW;
  • ogni anno con potenza termica nominale uguale o superiore a 15kW.

Per le installazioni e per ogni intervento successivo deve essere rilasciato all’utente e caricato su CURIT, il rapporto di controllo di tipo 1B adottato da Regione Lombardia con il DDUO n.11785/2015.

L’obiettivo comune delle Regioni è quello di ridurre progressivamente l’utilizzo dei caminetti vecchi e poco efficienti, tra i maggiori responsabili della cappa di polveri che grava sulla pianura Padana. Oltre il 40%delle particelle Pm10 – è stato calcolato – è dovuto al riscaldamento domestico a biomassa.

Contatta il Consorzio CAIB per altri chiarimenti!

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